222 - Per concludere, credo siano doverose due ultime considerazioni. La prima cerca di rispondere alle eventuali osservazioni che potrebbero sorgere dall'analisi del secondo contesto in cui mi sento coinvolto, quello dunque relativo al Panopticon e alle più moderne forme di controllo che il potere esercita nei confronti degli individui.
26 - Considerazioni finali
25 - Funzione filosofica
218 - Io non sono una funzione economica: non ho nulla da vendere e, se si escludono libri e sostanze psicotrope, poco da comprare.
Non sono nemmeno una funzione politica, per lo meno non nella sua accezione attuale: non vado a caccia di voti, non ho nessuna intenzione di candidarmi tra le fila di un partito politico.
24 - L'eterno ingenuo e il punto di rottura
213 - Credo che l'intera questione ruoti attorno alla nostra immaginazione, all'intensità con cui riusciamo a sognare. Io, in questo momento, sogno di trasformarmi, anche e solo per un attimo, in un cuneo spaccalegna che non vuole altro che conficcarsi nel cuore dei silenzi statici dietro ai quali vi trincerate. Trasformare il quadro neutro in cui la realtà viene intrappolata nel cratere di un vulcano in eruzione. Ho la sensazione di sapere come si fa. È tutta una questione di energia.
23 - Sulla situazione di partenza: l'innesco
204 - È una questione su cui mi sono arrovellato, quasi senza sosta e senza pace, negli ultimi due anni, sfruttando ogni minuto di 'libertà mentale' a mia disposizione.
Cosa può fare, che ruolo può mai ricoprire un individuo isolato, ma comunque immerso in una rete di relazioni tenute forzatamente ad un livello minimo dal punto di vista dell'intensità emozionale? Ed ancora: come sviluppare una strategia sufficientemente valida per favorire l'innesco di una discussione, soprattutto con i cosiddetti sconosciuti?
22 - Sulla situazione di partenza: questioni sociologiche
197 - È arrivato, credo, il momento per una dolorosa constatazione, che può incrinare, in profondità, le basi su cui poggia il nostro ragionamento. Entrare in contatto con il prossimo, soprattutto di questi tempi, non è affare da poco, anzi.
Sino a questo momento è come se avessimo fatto i conti, come si dice, senza l'oste.
21 - Il Fight-Club
187 - Inoculare un dubbio nella coscienza del proprio interlocutore può sembrare una pratica subdola, che sottintende un divario tra i due protagonisti, sospesi su due livelli di consapevolezza differenti.
Il contatto è fugace; lo scambio spesso è limitato, unidirezionale. Per fortuna però, non è l'unica modalità con cui ci si può rapportare agli altri. Anzi.
20 - Attacco e resistenza
180 - Sono ben consapevole del fatto che a furia di grattare in profondità nelle zone più nascoste dell'animo umano emergano, assieme alle credenze e alle convinzioni, anche le paure e un assortimento variegato di dolori e sofferenze. La nostra lingua, soprattutto quando mossa da sincerità e sensibilità, le nostre parole e i nostri atteggiamenti possono trasformarsi in un rimedio, una cura, un antidoto, un balsamo, una terapia.
19 - Evasione e fuga
169 - Mi rendo conto che il quadro che ho dipinto presenta una moltitudine, forse esagerata, di elementi negativi: sembra di trovarsi di fronte ad una situazione senza uscita, ma dovremmo ricordarci che c'è sempre la soluzione estrema, la scelta ultima per porre rimedio, in maniera anticipata e definitiva, all
18 - L'analisi del contesto: Cherry Hill
158 - So bene come la pensate. La metafora della caverna proposta da Platone (con voi) non calza perché, a partire dal vostro quotidiano, non vi sfugge mai nemmeno una virgola: avete sempre il controllo assoluto della situazione, conoscete la realtà sin nei suoi dettagli più impercettibili, non ci sono misteri o zone d'ombra, né per quanto riguarda la vita né tanto meno per quanto riguarda la morte.
17 - L'analisi del contesto: il Panopticon
150 - Siamo nel 1787: da Cracovia il quasi quarantenne Jeremy Bentham, un noto filosofo e politico inglese, rende pubblica la sua innovativa scoperta in grado, in seguito, di stravolgere totalmente l'esistenza degli uomini.