015 — In termine tecnico si chiama “cella liscia”.
Si tratta di una piccola stanza, provvista soltanto del minimo necessario indispensabile.
L'individuo che viene rinchiuso dentro ha a disposizione soltanto un materasso in cui sdraiarsi per dormire e, quando va molto bene, un cesso per espletare i propri bisogni fisiologici.
Uno dei primi istituti carcerari in cui si è sperimentato, in maniera diffusa, questo particolare tipo di detenzione, è stato quello di Cherry Hill, nella città di Filadelfia, dove sono stati imprigionati un numero elevatissimo di individui.
A Cherry Hill la condanna consiste nel semplice trascorrere del tempo, nell'estrema, mortifera monotonia vuota con le quali sono foderati i secondi, i minuti, le ore, le giornate, le settimane, i mesi e gli anni.
Il detenuto rinchiuso a Cherry Hill viene privato di qualsiasi tipo di diversivo.
La sua punizione consiste, per l'appunto, nella più completa inattività: nessuna possibilità di svolgere qualsiasi tipo di lavoro, niente letture, nessun passatempo come i video-games o le partite di calcio alla TV. Nessuna possibilità di scambiare quattro chiacchiere con gli altri. Niente di niente. Solo la noia più totale.
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016 — “Nella prigione in Pennsylvania le sole operazioni della correzione sono la coscienza e la muta architettura cui essa si urta. […] I muri sono la punizione del crimine; la cella mette il detenuto in presenza di sé stesso; egli è obbligato ad ascoltare la sua coscienza”.
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017 — A causa delle misure adottate dai governi per contrastare, a loro dire, l'epidemia causata dal Covid, sono state cancellate dal nostro esistente gran parte delle sorgenti di svago a cui ci eravamo (ben) abituati negli ultimi 200 anni. Oltre ad un elemento antichissimo come il teatro, sono stati eliminati (temporaneamente, è chiaro, ma nessuno sa fino a quando) sale da ballo, cinema, circoli ricreativi, ecc ecc. Durante il famigerato primo lockdown, inoltre, sono state vietate pure tutte le attività che svolgevamo all'aria aperta, fuori dai nostri domicili.
Le stanze delle nostre case, dunque, sono diventate le nostre celle; dotate, per fortuna, di tutta una serie di dispositivi e di applicazioni telematiche che ci aiutano a trascorrere il tempo nella maniera più agevole, senza che quest'ultimo abbia l'effetto della carta vetrata che raschia sulla nostra coscienza.
Quanto saremo disposti a spendere pur di fuggire via dalle fredde stanze di Cherry Hill?
È così che TV e piattaforme di servizi on-demand diventano la nostra sola e unica salvezza nei confronti di un “nulla” sempre più famelico e straripante.
E noi non siamo altro che la sua preda designata.
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018 — Chi fornisce e garantisce la connessione dei vari dispositivi telematici tra di loro, fornisce anche, molto spesso, i contenuti che vengono trasmessi e diffusi attraverso gli stessi.
La TIM, per citarne una, mette a disposizione i cavi in fibra ottica che ci permettono di navigare a velocità sempre più elevate sul web e, allo stesso tempo, si preoccupa di sponsorizzare, di produrre gli eventi mediatici più importanti nel nostro paese, come ad esempio il Festival della Canzone di Sanremo, o il campionato di calcio di Serie A.
L'architetto delle varie stanze virtuali (meglio: colui che produce gli elementi primari, come il cemento e i mattoni) è lo stesso che poi, in definitiva, si occupa di arredare lo spazio, di appendere i quadri alle pareti. Chi fornisce le apparecchiature per mandare in play i nostri passatempi (smart-phone, TV e computer) si preoccupa di scegliere i temi e le attrattive a cui staremo appresso, di cui discuteremo con gli altri.